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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 17
 
originale
 
[17] Nec mora, cum omnibus illis cibariis vasculis raptim remotis laciniis cunctis suis renudata crinibusque dissolutis ad hilarem lasciviam in speciem Veneris quae marinos fluctus subit pulchre reformata, paulisper etiam glabellum feminal rosea palmula potius obumbrans de industria quam tegens verecundia: "Proeliare" inquit "et fortiter proeliare, nec enim tibi cedam nec terga vortam; comminus in aspectum, si vir es, derige et grassare naviter et occide moriturus. Hodierna pugna non habet missionem." Haec simul dicens inscenso grabattulo super me sensim residens ac crebra subsiliens lubricisque gestibus mobilem spinam quatiens pendulae Veneris fructu me satiavit, usque dum lassis animis et marcidis artibus defetigati simul ambo corruimus inter mutuos amplexus animas anhelantes.His et huius modi conluctationibus ad confinia lucis usque pervigiles egimus poculis interdum lassitudinem refoventes et libidinem incitantes et voluptatem integrantes. Ad cuius noctis exemplar similes adstruximus alias plusculas.
 
traduzione
 
Non se lo fece dire due volte. In fretta sgombr? piatti e vivande, si liber? delle vesti mostrandosi tutta nuda, si sciolse i capelli con maliziosa lascivia; bella, simile a Venere quando emerse dai flutti, pi? per civetteria che per pudore mi nascondeva il liscio pube con le sue dita rosate. ?Vieni? mi disse ?vieni all'assalto. Ti terr? testa, sai, non ti ceder?. Drizzati, se sei uomo, e lotta corpo a corpo, trafiggimi, fammi morire perch? anche tu morirai. ? una battaglia questa che non avr? tregua.? Cos? dicendo entra nel letto e mi monta sopra, adagio; poi comincia a muoversi con volutt?, su e gi?, veloce, inarca la schiena, vibra tutta di libidine e a me supino, dispensa tutti i doni di Venere. Questo finch? ad entrambi resse il respiro, finch? non cademmo esausti, l'uno sull'altro abbracciati. In cosiffatti assalti ci producemmo ben desti fino alle prime luci dell'alba, di volta in volta chiedendo al vino nuovo vigore, perch? non scemasse in noi il desiderio e si rinnovasse il piacere. Cos? volemmo che molte altre notti fossero simili a questa.
 

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